In principio era l'arca, come ci tramandano i testi sacri, dove salirono tutti gli animali del mondo a coppie per preservarle dal diluvio universale. Siamo però sicuri che le cose siano andate veramente come sappiamo?
“L’ansia di Noè” è lo spettacolo di punta della terza stagione teatrale della Piccola Compagnia Impertinente di Foggia, che dedicata sette serate (20, 21, 26, 27, 28, 29, 30 dicembre, alle ore 21) alla nuova produzione targata “PCI”: una pièce diretta e interpretata da Pierluigi Bevilacqua, scritta da Enrico Cibelli, con i costumi di Monica Raponi dell’Accademia Teatrale di Roma “Sofia Amendolea”.
È il compleanno di Noè e, tanto per cambiare, sta piovendo. Una giornata perfetta per fare i conti con le malinconie e le speranze, ma soprattutto col segreto che si nasconde dietro il diluvio dei diluvi. “L’ansia di Noè” è la vera storia dell'arca più̀ famosa di tutti i tempi e del patriarca che doveva salvare le specie della Terra. Un uomo con tanti, troppi, anni sulle spalle; un uomo - con i suoi dubbi, incertezze, desideri ed aspettative - distante anni-luce da quella figura monolitica e quasi “mitologica” cristallizzata e così restituita nel corso dei millenni.
“L'ansia di Noè” raccoglie e racconta lo sfogo di un uomo chiamato a navigare in mare aperto durante il diluvio universale, pur di dare un futuro al pianeta; la collaudata scrittura drammaturgica di Enrico Cibelli parte dal famoso racconto biblico, riscrivendolo da un punto di vista grottesco e surreale. «Abbiamo sentito, come compagnia, l’esigenza di confrontarci con uno degli archetipi della narrativa mondiale - spiega il direttore artistico, Pierluigi Bevilacqua - ma a modo nostro. L’ansia di Noè è un ‘monologo laterale’, una naturale evoluzione della visione del teatro che più ci interessa. Storie sbilenche, creative, impertinenti».